domenica 1 marzo 2009

Guardò la sconosciuta che le aveva dette

La Beppa non sapeva che farsene di quella ragazza che piangeva sulla porta della sua bottega; servì la vecchia, guardò ancora la Barberina, e vedendo che dopo fatta una mossa per andarsene si era di nuovo fermata, le disse:

‒ Provi dal droghiere di faccia... ‒ la vecchia a queste parole fissò con molta curiosità l’ortolana e la Barberina; si avvicinò alla ragazza, e con voce stridula e carezzevole ad un tempo, le chiese:

‒ Che cos’ha questa bella giovane che piange? le è seguìta forse qualche disgrazia?

‒ È fuori di servizio e non sa dove andare. È uscita oggi dall’ospedale, poverina, ‒ replicò la Beppa, guardando la vecchia con aria diffidente e nello stesso tempo sperando che le potesse dare qualche suggerimento per liberarsi da quella seccatura.

‒ Davvero! È senza servizio, povera bambina! ‒ esclamò con aria compassionevole la donna.

Barberina si sentì tutta commuovere per quelle buone parole così piene di compassione e d’interessamento; guardò la sconosciuta che le aveva dette, si asciugò gli occhi, e le rispose con voce tremante per la voglia di piangere e per la gran debolezza che provava:

‒ Il mio paese è lontano lontano, non conosco nessuno qui, i miei padroni sono partiti e non so più che cosa fare.

‒ Poverina ‒ replicò subito la donna mettendole amorevolmente una mano sulla spalla e guardandola lungamente: ‒ Mi fate proprio compassione; non piangete a quel modo. Una ragazza bella, giovane e sana come voi, non deve disperarsi così presto. M’avete proprio toccato il cuore colle vostre lagrime; su via, consolatevi, venite con me. So di un servizio che vi potrà forse convenire.

‒ Oh signora! ‒ esclamò la ragazza. ‒ Che Dio la benedica!

‒ Volete provare? ‒ e intanto la guardava con una curiosità indiscreta, che intimidiva la fanciulla, la quale non ardiva ringraziarla come avrebbe voluto. ‒ Eh! volete provare, bella ragazza? È una buona casa e vi tratteranno bene, con gentilezza. Venite con me, e se quel servizio del quale vi parlo non ci sarà più, ne troveremo un altro; ma non piangete, tranquillatevi poverina. Mi fate proprio pena. Sono fatta così io, non posso vedere a patire.

‒ Quant’è buona, ‒ mormorò la Barberina con riconoscenza.

Era una brutta vecchia. Ma quel viso rugoso e quei capelli bianchi ispiravano fiducia e rispetto alla ragazza; le ricordavano la sua nonna, che filava la sera seduta sulla pietra del focolare accanto a lei, e sulle ginocchia della quale aveva poggiata tante volte la testa addormentandosi, mentre essa le contava delle novelle.

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