mercoledì 22 aprile 2009

Il modo di guardare de’ compratori di pecore e di vitelli

La casa alla quale erano dirette le due donne non distava molto da quella della vecchia. Era situata anch’essa in una via stretta e buia, nella quale regnava una grande tranquillità e un gran silenzio. Le carrozze vi passavano di rado, v’erano poche botteghe, quasi tutte povere e mal fornite, e sebbene quella via fosse situata quasi nel centro della città, pure era così poco frequentata, come fosse posta nella parte più remota di essa.

Quando Barberina entrò nella porta di quella casa, fu maravigliata di trovarsi di faccia ad una bella scala con tappeti, con imbottiture di velluto alle ringhiere di ferro, con eleganti candelabri ornati da gran palle di vetro fine, lavorate e scannellate.

Quel lusso l’intimidì, e nel mettere la grossa suola delle sue scarpe su quel bel tappeto a fiori, le pareva d’insudiciarlo, e salì tutta confusa e sgomenta, pensando che se anche il quartiere dei suoi futuri padroni era tanto di lusso, non si sarebbero mai potuti accontentare del servizio d’una povera ragazza, com’era lei.

A destra, al primo piano v’era una bella porta con vetrata in colori, mentre dall’altra parte, proprio dirimpetto, era una porticina semplice e chiusa come se non vi stesse nessuno; ma la vecchia si fermò subito precisamente davanti a quella, come conoscesse da un pezzo la casa, e tirando la cordicella di un campanello mezzo nascosta dietro al telaio della porta, disse alla Barberina:

‒ Eccoci!

La porta s’aprì poco dopo e una donna di mezz’età salutò familiarmente la vecchia, dicendole che la padrona l’aspettava, e aggiungendo:

‒ Passate, passate, essa v’aspetta nel salottino dei conti. ‒ Le fece entrare.

La Barberina si trovò in un andito pressoché buio, lungo lungo, e seguì la vecchia quasi a tastoni.

Il cuore le batteva forte forte.

Doveva vedere una nuova padrona e presentarlese per la prima volta; e la poverina tutta sgomenta, pensava che certamente non sarebbe piaciuta, che era troppo rozza e ignorante per servire una signora che abitava in una casa tanto bella, che la sua timidità e la sua inesperienza sarebbero apparse in ogni sua parola, e tremava di non essere ben accolta.

La signora, alla quale la Barberina fu presentata quasi subito, era ancora una bella donna di forse quarant’anni. Vestiva con eleganza ed alla povera ragazza parve superba e severa.

La signora, dopoché la vecchia le ebbe parlato, guardò la Barberina da capo a piedi con una cert’aria sprezzante e sfacciata ad un tempo, che rammentò alla poveretta il modo di guardare de’ compratori di pecore e di vitelli, quando venivano su nei suoi monti per fare degli acquisti.

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