lunedì 20 aprile 2009

Su via, bella ragazza, non c’è tempo da perdere, è tardi.

Ma la Barberina non si svegliò se non quando la vecchia, dopo averla scossa e chiamata più volte, le disse forte:

‒ Su via, bella ragazza, non c’è tempo da perdere, è tardi. Avete dormito un pezzo e la signora vi aspetta.

Barberina si fregò gli occhi, si rialzò, e passando più volte le mani sul viso, come per togliersi a quel modo più presto di dosso la grave sonnolenza che provava, si rammentò confusamente di quel che le era seguito nella mattina. Ebbe un momento di paura nel rammentarsene, ma la presenza della vecchia la rincorò.

Si alzò sorridente, la ringraziò di nuovo, e seguì docilmente i consigli della donna, la quale volle che la si ripettinasse, che si lavasse, che rimettesse con garbo il fazzolettino che portava intorno al collo.

‒ È una signora che ci guarda a queste cose, ‒ disse; e poi, vedendo che la Barberina prendeva l’involto dei suoi panni, le domandò: ‒ Vuol portarsi dietro quella roba? La lasci a me; sono una povera vecchia e per me tutto è buono, ma una bella ragazza come lei non può più portare quei cenci, che le hanno servito perfino all’ospedale. La signora le passa tutto il vestiario.

Alla Barberina non parve vero di sdebitarsi un poco verso quella donna, che si era meritata da lei tanta riconoscenza; un po’ confusa e arrossendo di non poterle dare di più, le offrì senz’altro tutto il suo involtino, dicendo:

‒ Le sarò grata se vorrà accettarlo. ‒ E la vecchia lo prese, dicendole che era una brava ragazza, che aveva proprio un cuor d’oro, e con queste parole s’avviò per escire, seguìta dalla Barberina.

Chi avesse visto in quel momento il viso della Giustina, che spiava dietro un uscio per vedere e sentire ciò che faceva e diceva la sua vecchia padrona, chi l’avesse vista poi, correre alla finestra per seguirle con gli occhi anche in istrada, e vedere da che parte s’avviavano, non avrebbe potuto fare a meno di chiedere a quella ragazzaccia, il motivo della triste gioia che le balenava nel volto sfacciato e maligno, mentre, facendo le corna alla vecchia e alla Barberina, rideva sgangheratamente.

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