sabato 25 aprile 2009

La ragazza si allontanò dalla finestra.

La mobiglia della camera era piuttosto bella, e la povera ragazza stette un pezzo prima di risolversi a mettersi a sedere sopra una di quelle belle seggiole ricoperte di una stoffa in lana rossa, simile a quella che aveva ammirata tante volte nel salotto dei suoi antichi padroni.

Passò del tempo prima che venissero a chiamarla o a portarle la roba promessale dalla signora.

Che gran signora doveva essere, pensava fra sé la Barberina, se le regalava subito, appena entrata in casa sua, e se voleva che le sue persone di servizio fossero tutte ben vestite!

Le finestre della camera erano aperte, ma le gelosie chiuse sino a metà altezza della finestra non lasciavano penetrare nella camera senonché la luce che veniva dall’alto.

Barberina, stanca di starsene oziosa ad aspettare, s’avvicinò alla finestra e volle aprire le gelosie.

Ma erano chiuse e assicurate in modo che non le riescì di aprirle.

Guardò allora traverso le piccole sbarre di legno e vide un giardinetto chiuso fra delle case e delle mura, umido e malinconico, senza che in esso crescesse neppure un fiore; delle donne litigavano in un cortile vicino, e le loro voci stridule, e le parole ingiuriose e sconce che profferivano, arrivavano chiare e distinte agli orecchi della Barberina, quasi fossero vicine a lei o nella stessa camera.

La ragazza si allontanò dalla finestra.

Le metteva malinconia il guardare in quel giardino buio e desolato, e anche le voci di quelle donne le mettevano una certa paura addosso, come se quelle ingiurie oscene fossero dirette a lei.

Finalmente la fantesca di prima ricomparve, portando sul braccio della roba.

‒ Ecco quello che le manda la padrona per rivestirla; il resto l’avrà poi. Badi che questa roba gliela consegno io, che è sua, e che non voglio poi delle storie, e che s’abbia a dire che non l’ha avuta o che io non gliel’ho data.

Barberina, un po’ offesa e un po’ sgomenta dal tono imperioso della fantesca, e dai sospetti che manifestava, ringraziò timidamente, dicendo che sarebbe sempre stata grata alla signora della sua bontà; ma la donna tagliò corto a questi discorsi, dicendo che la stesse attenta alla roba che le consegnava; e le presentò un bel vestito di lana leggera, in colori chiari, e fatto come quelli delle signore; le dette della bella biancheria e le fece provare due o tre paia di scarpe, perché scegliesse quel paio che le stava meglio.

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