sabato 7 febbraio 2009

Mi tenga qui fintanto che ho trovato padrone!

‒ Si cerchi un servizio, ‒ replicò la portinaja. ‒ È una brava ragazza, sana, giovane, onesta; che diamine! lo troverà sicuramente un padrone, e un buon padrone... meglio di questi che sono andati via.

E la portinaja, che sapeva l’arte del consolare e credeva di confortare la Barberina parlandole male dei suoi padroni di prima, stava per incominciare una litania di recriminazioni confortatrici. Ma la ragazza l’interruppe subito.

‒ Oh non ne parli male, ‒ disse, ‒ erano tanto buoni!

‒ Uhm, buoni... ‒ fece la vecchia scontenta. ‒ E l’hanno lasciata in questi panni.

‒ Per carità, mi aiuti lei, signora Rosa. Mi cerchi un servizio... lavorerò, farò ciò che posso; e intanto mi lasci star qui.

‒ Qui! ‒ esclamò la portinaja. ‒ Ma se non c’è posto neppure per me!

‒ Io ne prenderò così poco, signora Rosa, così poco, dormirò sopra una seggiola, non le darò maggior noia del gatto che le dorme costì fra i piedi. Mi tenga qui fintanto che ho trovato padrone! ‒ diceva con voce supplichevole la giovanetta. ‒ Lo troverò presto un padrone; mi accontento di fare i più duri lavori: mi vorranno bene, mi terranno di certo; potrò guadagnare qualcosa, e forse trovar modo di sapere dov’è la mia signora e raggiungerla.

‒ Raggiungerla! ‒ ripeté la portinaja, che guardava con maraviglia la Barberina che le parlava fra i singhiozzi.

La signora Rosa era molto noiata della piega che prendeva la conversazione, e pensava tra sé e sé al modo di districarsi da questo imbroglio. La Barberina la supplicava sempre, e parlava sempre di trovare il modo di raggiungere la sua signora; cosa che alla portinaja sembrava tanto ineffettuabile quanto assurda.

‒ La compiango, cara ragazzina! ‒ disse finalmente. ‒ Ma io sono una povera vecchia, che non può far altro che raccomandarla, raccomandarla tanto alla Madonna santissima perché la protegga, e raccomandarla anche a della brava gente, perché la prendano, o le trovino un servizio. Su via, coraggio; non faccia delle storie qui in portineria; se il padrone di casa passasse ora, sentirebbe il che mi tocca. Non si scherza con lui, sa? Mi manderebbe via senz’altro, se la tenessi qui anche soltanto fino a questa sera.

La povera Barberina tacque sgomenta. In quella casa, fra quelle mura conosciute le pareva di non essere ancora del tutto abbandonata; ma uscire da quella porta, andare fra gente che non conosceva, andare… dove? Il pensiero della Barberina si fermava sbalordito dinanzi a questo terribile dilemma. Aveva paura, e le tremavano le gambe.

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