domenica 1 febbraio 2009

La sua signora è partita.

La casa ove essi abitavano era situata in uno stretto crocicchio di viuzze anguste e buie, che formicolavano di gente e di carrozze. Quando Barberina la vide da lontano, e scorse le gelosie bigie del salotto e l’altre mezze aperte delle camere dei bambini, e poi, più giù, al mezzanino, quelle della sua cucina, provò una gran gioia, quasi rivedesse la casa paterna dopo essere stata lungo tempo in mezzo a gente straniera; affrettò il passo, e non sentì più né stanchezza né debolezza.

Entrò nella porta e passò subito nell’andito di una stretta e bassa portineria, nella quale, pressoché nascosta da una vetrata sudicia e affumicata, cuciva la vecchia portinaja, con un grosso gatto accoccolato fra le pieghe della sottana.

‒ Eh, eh! ‒ fece questa con una vocina stonata, vedendola passare così di furia. ‒ Eh, ragazzina, chi cerca?

‒ Sono la Barberina, signora Rosa, ‒ rispose subito quella, affacciandosi ad uno sportello nella vetrata e salutandola con un sorriso. ‒ Sono guarita e torno dalla mia signora.

‒ Dalla sua signora! ‒ esclamò la portinaja levandosi gli occhiali e fissandola con maraviglia.

‒ La sua signora? Ma quale?...

‒ Quale? ‒ replicò la Barberina. Ma la mia, la signora Rossi, ‒ e si sentì invadere da uno sgomento indefinibile, quasi le sovrastasse una sventura.

La portinaja la guardò un momento con aria di compassione e di curiosità ad un tempo.

‒ Come mai non ha saputo...? ‒ E si fermò di nuovo per guardarla.

‒ Che cosa? ‒ disse la Barberina tutta impaurita. ‒ Che cosa è stato? La mia signora è forse malata? Sta male?

E vedendo nel viso della portinaja un che di affermativo, come se dicesse di sì, fece un movimento per andar via e correr su per le scale; ma la signora Rosa la trattenne con un gesto imperioso.

‒ Dove va? Stia qui... Su non c’è più nessuno. La sua signora è partita.

‒ Partita! ‒ ripeté sgomenta la Barberina. ‒ E le parve che il tetto della vecchia casa calasse giù a poco a poco e la coprisse, la soffocasse, le togliesse l’aria e la luce. Si appoggiò ad un lato della vetrata, e dopo un momento sussurrò di nuovo: ‒ Partita! partita senza dirmi niente, senza avvisarmi...

‒ Eh bambina mia, ‒ replicò la portinaja, che stava attenta e aveva udite le sommesse parole della Barberina. ‒ Certe partenze non si possono strombettare tanto, prima di farle. La tua povera signora ha dovuto partire da un momento all’altro, senza cerimonie: suo marito è fallito.

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