martedì 15 settembre 2009

Il prete non rispondeva

Ma non era così facile il confortare quella poveretta. Essa insisteva con un’ostinazione disperata, perché le fosse levato il cartello. Quel nome non lo voleva, non lo tollerava neppure con la promessa che avrebbero chiesto il permesso di levarlo più tardi, non poteva adattarsi neppure per un istante all’idea d’essere creduta una prostituta.

La suora con dolcezza e severità l’esortò a rassegnarsi; le promise di pensar subito al caso suo, di parlarne a chi poteva giovarle, e vedendo che la ragazza s’era fatta più tranquilla, la lasciò sola per badare agli altri malati, e mandarle il prete dell’infermeria affinché ella si consigliasse con lui.

Al prete la giovanetta raccontò quasi tutta la sua storia; non soltanto gli si confessò, ma gli si raccomandò con tutto l’animo.

Il buon sacerdote rimase profondamente colpito da quel racconto, e le promise di fare per essa quanto più poteva, esortandola per il momento a rassegnarsi.

Oh mi rassegno di buon cuore a tutto ‒ esclamò la poverina. ‒ Non mi lamenterò più, sopporterò dolori e febbri e mali d’ogni sorta, ma per carità mi levi quello scritto, me lo levi se non vuole che impazzi.

Non posso, ‒ rispose mestamente il prete.

Non può? ‒ domandò sgomenta la giovanetta. ‒ Neppur ora che le ho detto tutta la mia storia, tutta la verità, tutto quello che ho patito?

Il prete crollò il capo.

Povera ragazza, per ora rassegnatevi. Quel cartello noi non possiamo levarlo. Il regolamento dell’ospedale lo proibisce, e fintanto che non sia chiarita la vostra innocenza...

Debbo star qui con quella vergogna lì su... a capo del letto... debbo figurare come se fossi ancora in quella casa... ‒ poi un pensiero orribile le si affacciò alla mente.

Ma quella signora, quella donnaccia crudele... se volesse... dica, o per carità dica... se volesse, mi potrebbe riavere?

Il prete non rispose. Quell’infelice gli faceva troppa pietà, perché le potesse dire il vero.

Oh risponda, la scongiuro, risponda, ‒ tornava a chiedere sbigottita la fanciulla: ‒ quella donna diceva, che le dovevo tanto denaro, che non me ne sono mai guadagnato, che le devo una grossa somma, una somma enorme...

Il prete non rispondeva.

La fanciulla piena di terrore gli prese le mani, e, supplicandolo, domandò di nuovo che rispondesse.

Dica che non è vero, che non è possibile; lo dica; oh lo dica subito! ‒ implorava la giovanetta.

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