martedì 20 gennaio 2009

Una mattina tentò invano di alzarsi

Passarono molti mesi, e a poco a poco l’attività di Barberina andava scemando; perdeva l’appetito, e la padrona la trovava talvolta col lavoro sulle ginocchia, con le mani ripiegate sopra di esso, e lo sguardo fisso dinanzi a sé.

Se la signora le chiedeva allora che cosa avesse, rispondeva che non aveva nulla, e si vergognava molto d’essere stata sorpresa in un momento di stanchezza.

A misura che la Barberina deperiva, si sentiva più tranquilla, e le pareva, anziché d’essere malata, di abituarsi invece dolcemente al gran mutamento che si era operato nella sua vita. Tutto ciò che l’aveva tanto maravigliata una volta, ora non la maravigliava più, ed essa si confortava pensando con maggiore intensità di prima ai suoi monti e alla sua casa. Quei sogni, ne’ quali raffigurava il suo paese, le apparivano più frequenti e più veri e la consolavano.

Durò un pezzo in quello stato; sforzandosi a lavorare malgrado la fatica e il malessere, ed evocando le memorie del passato per tollerare il presente.

Ma la debolezza e il male furono più forti della sua volontà. Una mattina tentò invano di alzarsi. Una febbre gagliarda le toglieva quasi il respiro, e il capo grave e dolente le ricadeva sopra il guanciale ogni volta che provava a sollevarlo.

La signora, quando la trovò in quello stato, mandò subito per il medico, il quale, dopo aver visitata l’ammalata dichiarò che il male era lungo, difficile a guarirsi e tale da richiedere molta e continua assistenza.

I padroni della Barberina non erano ricchi; erano modesti negozianti, pe’ quali, specialmente allora, gli affari non andavano troppo bene, e non potevano quindi far curare nella propria casa una persona di servizio gravemente ammalata.

La fecero portare all’ospedale.

Essa vi andò con indifferenza. La sua buona signora ce la mandava, ed essa aveva fede in quella padrona, che era sempre stata giusta e amorevole per lei.

La signora le aveva inoltre promesso di visitarla subito lo stesso giorno, e di riprenderla appena stesse un poco meglio.

La Barberina fece dunque uno sforzo per alzarsi, vi riuscì, e coll’assistenza dei padroni poté anche scendere le scale e mettersi in un legno che la portò all’ospedale.

Allorché vi giunse si sentiva così male che non s’accorse neppure quando dal legno la portarono in una infermeria e la misero a letto.

Rinvenne lentamente.

Nessun commento:

Posta un commento